
Un remake dell’LX1035: Alimentatore duale di Nuova Elettronica
Gennaio 26, 2021Una sera di novembre, sfogliando i vari volumi di “Nuova Elettronica“ in mio possesso, mi soffermo sul progetto dell’alimentatore duale LX1035. Leggendo le caratteristiche, pensai che sarebbe stato utile, per il mio laboratorio che sto allestendo, un dispositivo che erogasse una tensione positiva ed una negativa perchè non deve mancare; mi stampai immediatamente le pagine dedicate ed il giorno seguente, durante una delle mie visite al buon Ciro IW8EZU, gli ho mostrato la mia intenzione a realizzare il progetto e, come sempre, é stato disponibile e di buoni consigli. Secondo lui, era sprecato realizzare 2 PCB, infatti anche con l’ausilio del software EAGLE è stato migliorato il vecchio progetto, prevedendo un solo PCB cablato sul retro del dissipatore, allo schema originale è stata separata la “terra” dalla “massa” come da me richiesto, in caso di necessità si unisce con un ponticello sui capicorda esterni, e così gli chiedo che il PCB sia personalizzato con il mio nominativo radioamatoriale inciso. A fine seduta mi regala anche i 2 voltometri analogici di vecchia giacenza e mai utilizzati ed un robusto trasformatore con uscita a 28+28 V.
Schema Elettrico
Elenco dei Componenti
C1 4700uF | D1 15KEXX | R1 4,7 ohm 1w |
Immediatamente mi metto alla ricerca per i materiali e componenti necessari (quasi tutti di recupero) per la realizzazione pratica. Per il case opto di utilizzare un robusto contenitore di un vecchio strumento della TES ormai rottamato, mi armo di carta abrasiva, di isolante e vernice spay, ed eccolo rinato (guarda la foto in calce all’articolo, ndr); inoltre, per il pannello anteriore utilizzo uno spezzone di alluminio composito DBond, un nuovo prodotto con una struttura di tipo sandwich Alluminio-Pexiglass, provvedendo munito di fresa e punte alla foratura, poi con un pennino di china ed un normografo alla serigrafia, poi dopo una passatina di vernice trasparente per proteggere le scritte ed il gioco è fatto!
Un trancio di dissipatore vergine mi viene donato da un altro amico OM, provvedendo personalmente alla foratura e alla filettatura. Il circuito stampato verrà inciso da Ciro con il suo CNC, immediatamente provvedo alla cablatura dei componenti sul PCB che è risulatata priva di difficoltà, avendo delle piste abbastanza larghe e lavorabili anche con una punta normale.
Al progetto originale il mio alimentatore oltre ai 2 voltometri analogici verrà dotato per un’accurata regolazione delle tensioni in uscita anche di un potenziometro di tipo multigiri e manopola con demoltiplica e numeratore. Una volta assemblato il tutto e tarato il trimmer per il bilanciamento delle tensioni l’alimentatore è risultato perfettamente funzionante alle misurazioni, erogando le 2 tensioni da un minimo di 1,2 V. ad un massimo di 27 V. e sommandole si arriva alla cospicua tensione di 54 V.
Sarà che amo i lavori manuali, ma vi assicuro che lavorare a questo progetto è stata una vera goduria, arricchendo il mio laboratorio di uno stumento di pregio e di un pezzo unico.
Vi lascio i file di Eagle da scaricare e alcune foto della lavorazione al progetto.
Cordiali 73’s

Giovanni Iacono, Manutentore elettronico e Radioamatore (IZ8XJJ)
Bella realizzazione, complimenti!
Da lettore anche di RR voglio però darti qualche suggerimento per migliorare l’articolo.
Per uno che vuole ripetere la cosa o capire se l’alimentatore ha le caratteristiche che cerca, mancano alcune importanti informazioni forse però reperibili sul progetto originale di NE ma che non tutti hanno.
– Dove vanno le connessioni SV1,2,3. Io presumo a un potenziometro ma con resistenza incognita.
– Chiarire che tale eventuale potenziometro regola entrambe le tensioni in coppia.
– Specificare la corrente massima che l’alimentatore riesce a gestire in uscita sui due rami caricati contemporaneamente.
– Specificare che Q1,2 vanno montati sul radiatore e isolati da esso.
– Cosa succede se si fa un cortocircuito a massa su un ramo o se i due rami vanno in corto fra loro.
– E aggiungere che per un alimentatore destinato a fare sperimenti, sarebbe essenziale montare anche degli strumenti atti a conoscere la corrente in uscita di ogni ramo.
Giovanni in3hog